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al testo di Ivan Pozzoni
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Preso nella rete del boia, nelle fauci della chimera affronto, a muso duro, da mastino rabbioso i vortici d'una vita senza vertici, - in attesa di diventare quadro, da inchiodare ai muri dell'azienda-, e non mi interessa salire in cattedra, inebriandomi dell'incenso d'ostiche cattedrali, frate circense ammaestratore di maiali.
E attaccando a scrivere, ascrivendo schiamazzi metrici a salite stitiche, senza sostituirmi, ridendo, a Simone di Cirene - ci tramandò Basilide!- mi libero, a forza di surrene, dai vani sogni abulici d'una crisalide.
E continuando a scrivere, Bacco dannato, Bacco d'annata imbottigliato nel traffico d'inferno della mia memoria dissennata, fitte alla bocca dello stomaco, bloccasterzo allo sterno, resto in attesa di somministrarmi un farmaco che mi renda immune dallo scherno riservato alle verginità rubate nei motel delle mie cento anime disadattate.
[Lame da rasoi, 2008] |
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